346 63 24 211 info@ivanoancora.it

Questo è un articolo “in progress”. Vi presenterò di volta in volta, gli abstract delle principali ricerche sui meccanismi di funzionamento dell’EMDR.

******************************************************

 

Do Horizontal Saccadic Eye Movements Increase Interhemispheric Coherence? Investigation of a Hypothesized Neural Mechanism Underlying EMDR.

Pubblicato in: Frontiers in Psychiatry. 2011 Mar 09;2:.

Autori: Samara, Zoe; Elzinga, Bernet M.; Slagter, Heleen A.; Nieuwenhuis, Sander.

ABSTRACT

E’ risaputo che nella terapia EMDR, le serie di movimenti oculari saccadici (MO) in soggetti sani, migliorano l’accesso alla memoria episodica e facilitano l’elaborazione dei ricordi traumatici. Parecchi autori hanno avanzato l’ipotesi che i MO producono i loro effetti aumentando la connettività funzionale dei due emisferi cerebrali, ma le prove dirette di queste ipotesi sono ancora mancanti.

Lo scopo di questo studio è quello di investigare se l’aumento della memoria a seguito dei MO bilaterali sia associato ad una aumentata coerenza interemisferica nel tracciato elettroencefalografico (EEG).

A 14 soggetti giovani adulti ed in buona salute fu chiesto di memorizzare liste di parole neutre e di parole emotivamente connotate.

Successivamente a metà del campione fu chiesto di rammentare liberamente la lista dopo una serie di MO bilaterali, mentre l’altra metà fungeva da controllo, ovvero doveva rammentare la lista senza i MO.

Prima della sessione e dopo, entrambi i gruppi venivano sottoposti ad un EEG.

La coerenza di fase e di ampiezza fra le aree bilaterali omologhe del cervello furono calcolate tramite sei coppie di elettrodi e per sei bande di frequenza attraverso l’intero scalpo.

L’analisi comportamentale dei risultati dimostrò che il gruppo sperimentale, dopo i MO ricordava più parole emotivamente connotate (ma non quelle neutre), rispetto al gruppo di controllo.

Comunque l’analisi dell’ EEG non indicava alcuna evidenza che i MO avessero modificato la coerenza interemisferica dei partecipanti o che il miglioramento nel richiamo fosse correlato con cambiamenti nella coerenza.

Questi risultati seminano dei dubbi sulla ipotesi della interazione interemisferica e, quindi, potrebbero avere importanti implicazioni sulle ricerche future sui meccanismi neurobiologici alla base della terapia EMDR.

******************************************************

 

EMDR and mindfulness. Eye movements and attentional breathing tax working memory and reduce vividness and emotionality of aversive ideation.

Pubblicato in: Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry. 2011 Dec;42(4):423-31

Autori: van den Hout, Marcel A.; Engelhard, Iris M.; Slofstra, Christien; Hornsveld, Hellen; Houtveen, Jan; Leer, Arne.

ABSTRACT

Premessa e obiettivi.

L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) e la Terapia Cognitiva Basata sulla Mindfullness (MBCT – Mindfulness-Based Cognitive Therapy) hanno dimostrato la loro efficacia nella riduzione dell’impatto soggettivo nei confronti della ideazione negativa.

In entrambi i trattamenti i pazienti vengono incoraggiati ad intraprendere esperienze di tipo parallelo (dual-task). Nel caso dell’ EMDR, mentre i pazienti sperimentano pensieri ed immagini negative, essi sono chiamati a produrre dei movimenti oculari (MO). Parimenti, nel gruppo dedito alla MBCT, vien chiesto, durante la esposizione al materiale disturbante, di (F)ocalizzarsi attivamente sul ritmo del proprio (R)espiro (FR).

La teoria sulla memoria di lavoro spiega gli effetti dei MO suggerendo che le limitate risorse della memoria di lavoro vengano impegnate dal compito aggiuntivo (MO), rendendo le immagini meno vivide e meno emotivamente cariche.

E’ stata avanzata l’ipotesi che sia il FR che i MO, sovraccaricando la memoria di lavoro, producano una riduzione degli aspetti negativi (vividezza e carico emotivo) dei ricordi negativi.

Metodi.

L’effetto di sovraccarico dei MO e del FR è stata preventivamente valutata in un campione di soggetti volontari sani, ottenendone una riduzione sui tempi di risposta.

In una successiva sessione ai partecipanti veniva richiesto di riaccedere a delle memorie autobiografiche negative secondo la seguente suddivisione in gruppi (studio 1):

  • gruppo di solo richiamo

  • gruppo di richiamo + MO

  • gruppo di richiamo + FR

Lo studio fu successivamente replicato in condizioni sperimentali migliorate (studio 2).

Risultati:

Si è riscontrato che in entrambi gli studi i MO e la FR hanno inciso sulla memoria di lavoro in egual misura. Entrambi gli interventi hanno ridotto il carico emotivo del ricordo nello studio 1, ma non nello studio 2 e riducono la vividezza nello studio 2 e non nello studio 1.

Limitazioni:

l’ EMDR è ben di più che Movimenti Oculari, così come la MBCT è ben di più che Focalizzarsi sul Respiro. Gli effetti sulla memoria furono misurati attraverso l’auto-valutazione.

Conclusioni:

l’ EMDR e la MBCT possono (in parte) derivare i propri effetti positivi per il fatto che sovraccaricano la memoria di lavoro durante il richiamo del ricordo negativo.

******************************************************

A meta-analysis of the contribution of eye movements in processing emotional memories.

 

Pubblicato in: Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry, 44(2), 231-239.

Autori: Lee, C. W. & Cuijpers, P.

ABSTRACT

Obiettivi:

L’EMDR è adesso considerata come una pratica basata sulla evidenza (Evidence Based Practice) nel trattamento dei sintomi provocati da un trauma. In una precedente meta-analisi, però, per quanto riguarda la componente dei movimenti oculari (MO), non furono trovati significativi effetti. Comunque per alcuni aspetti metodologici, questo studio può risentire di un errore di tipo II1. Lo scopo di questa meta-analisi è stato quello di esaminare gli studi attualmente pubblicati per verificare se i MO influenzino significativamente l’elaborazione delle memorie disturbanti.

Metodo:

Da una sistematica rivisitazione della letteratura emergono due gruppi di studi. Il primo grupo è composto da 15 sperimentazioni cliniche in cui si comparano gli effetti della terapia EMDR con MO nei confronti della terapia EMDR senza movimenti oculari. Il secondo gruppo di studi è composto da 11 sperimentazioni in laboratorio che investigano gli effetti dei MO mentre si pensa ad ad un evento stressante del passato in confronto con la stessa procedura senza MO in un contesto non clinico. Il numero complessivo di partecipanti fu di 849 soggetti.

Risultati:

La dimensione dell’effetto (effect size) per la componente aggiuntiva dei MO nell gruppo di studi clinici sull’EMDR fu moderata e significativa (Cohen’s d = 0.41). Per il secondo gruppo di studi condotto in laboratorio la dimensione dell’effetto fu ampia e significativa (d = 0.74). La maggiore differenza nella dimensione dell’effetto fu riscontrata nella misurazione della vividezza nel gruppo di studi condotti in laboratorio (d = 0.91). I dati indicano che la fedeltà al trattamento funge come variabile moderatrice2 sull’effetto dei MO negli studi clinici.

Conclusioni:

I risultati furono discussi in relazione alle correnti teorie che suggeriscono che i processi implicati nella terapia EMDR sono differenti dalle altra terapie basate sulla esposizione.

Note:

1. Errore di II tipo: indica la probabilità di accettare l’ipotesi nulla quando è falsa. E’ indicata con β. (N.d.T.)

2. Variabile che modera i risultati di una meta-analisi, ovvero a livelli diversi di tale variabile corrispondono risultati diversi. (N.d.T.)  L’Autore intende affermare che in alcuni degli studi clinici il protocollo non era seguito fedelmente.

******************************************************

Effect of Ocular Movements during Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) Therapy: A Near-Infrared Spectroscopy Study.

 

Pubblicato in: PLoS One. 2016 Oct 26;11(10)

Autori:

Rimini, Daniele; Biolab, Department of Electronics and Telecommunication, Politecnico di Torino, Italy.

Molinari, Filippo; Biolab, Department of Electronics and Telecommunication, Politecnico di Torino, Italy.

Liboni, William; “Un Passo Insieme” ONLUS Foundation, Valdellatorre, Torino, Italy.

Balbo, Marina; EMDR Italy Association, Bovisio Masciago (MB), Italy.

Daro, Roberta;

ABSTRACT

Introduzione:

L’EMDR ( Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un trattamento psicoterapico volto a risolvere il disagio provocato da eventi traumatici. Tramite l’EMDR l’elaborazione dell’informazione viene facilitata grazie ai movimenti oculari (MO) durante la rivificazione di una memoria traumatica (RECALL). Lo scopo di questo studio è quello di investigare gli effetti dei movimento oculari dell’EMDR sulla emodinamica dei circuiti della Corteccia pre-Frontale (PFC).

Materiale e Metodologia

Furono reclutati due gruppi:

  • un gruppo trattato (con-MO) che fu sottoposto ad un trattamento EMDR completo

  • un gruppo di controllo (senza-MO) che riceve una terapia senza i Movimenti Oculari

Durante la fase di RECALL e mentre il soggetto si focalizzava sulla immagine peggiore legata al trauma (pre-RECALL), l’emodinamica della Corteccia pre-Frontale (PFC) furono monitorate da un spettroscopio near-infrared1. Furono acquisiti ed analizzati in i parametri della ossi-Emoglobina (oxy-Hb) e della desossi-Emoglobina (deoxy-Hb), calcolando in time-domain2 il gradiente all’interno dei periodi di pre-RECALL e di RECALL. La frequenza fu invece calcolata ottenendo la potenza media della ossi-Emoglobina e della desossi-Emoglobina nella larghezza di banda molto bassa (VLF, 20-40 mHz) ed in quella bassa (LF, 40-140 mHz).

Abbiamo messo a confronto all’interno dei singoli soggetti e fra i gruppi i periodi di pre-RECALL con quelli di RECALL.

Risultati

Si è rilevata una differenza fra la media del gradiente fra ossi-Eg e desossi-Eg nel periodo di pre-RECALL, e una differenza fra l’ossi Eg nel periodo di RECALL.

Il gruppo trattato (con-MO) manifestò’ una più bassa percentuale di coefficienti angolari positivi durante la fase di pre-RECALL rispetto alla fase di RECALL, contrariamente al gruppo senza-MO. Nel campo della frequenza, il gruppo con-MO presentava una differenza significativa nella banda a bassa frequenza (LF) della ossi e della desossi-EG dell’emisfero sinistro mentre il gruppo senza-MO non mostrava questa differenza.

Discussione e Conclusione

Abbiamo osservato l’effetto dei Movimenti Oculari (MO) sulla ossigenazione della Corteccia pre Frontale durante l’EMDR dal momento che il gruppo con-MO manifestò un incremento medio della ossi-Eg durante la fase il RECALL e una diminuzione durante la fase di pre-RECALL, contrariamente al gruppo senza-OM. L’analisi delle frequenze ha dimostrato una riduzione dell’attività del sistema nervoso simpatico nel gruppo con-MO durante la fase di pre-RECALL. I nostri risultati dimostrano una diversa emodinamica indotta dai movimenti oculari nel gruppo trattato con EMDR rispetto a quello non trattato.

1. Metodica spettroscopica che utilizza la regione dello spettro vicino ai Raggi Infrarossi (dai 780 ai 2500 nanometri).(N.d:T.)

2. Metodica attraverso cui si acquisisce una migliore immagine rispetto alla spettroscopia convenzionale. (N.d.T.)

******************************************************

 

Zur Beziehung von EMDR und Augenbewegungen – Eine Analyse der aktuellen neurobiologischen Studienlage.

[On the Relationship between EMDR and Eye Movements – An Analysis of the Current State of Neurobiological Research.]

Pubblicato in: Psychother Psychosom Med Psychol. 2016 Aug;66(8):307-15.

Articolo in tedesco

Autore: Strenge, Hans. Praxis fur Psychotherapie, Kiel.

ABSTRACT

L’EMDR è un trattamento efficace per le persone diagnosticate con disturbo da stress post-traumatico. La tradizionale tecnica dell’EMDR combina l’attivazione delle memorie stressanti con movimenti oculari ritmici guidati. Il presente articolo prende in rassegna lo stato attuale della ricerca sui correlati neurobiologici dei movimento oculari che avvengono durante l’EMDR. La distinzione fra movimenti saccadici e lievi movimenti ricercati ci permette una dettagliata analisi delle connessioni oculo-motorie con i circuiti cerebrali della attenzione, della memoria ed emozionali. Si discutono possibili conseguenze per la ricerca e la pratica clinica con l’EMDR.

******************************************************

How eye movements in EMDR work: changes in memory vividness and emotionality.

Pubblicato in: Journal of Behavioral Therapy and Experimental Psychiatry. 2014 Sep;45(3):396-401.

Autore: Leer, Arne.

Department of Clinical & Health Psychology, Utrecht University, Utrecht, The Netherlands.

ABSTRACT

I Movimenti Oculari (MO) durante il richiamo di una memoria aversiva sono un elemento unico all’interno dell’EMDR. Studi sperimentali hanno dimostrato chi i MO riducono la vividezza della memoria e/o la sua connotazione emotiva subito dopo l’intervento. Resta comunque da chiarire se gli effetti immediati dell’intervento si riflettano in reali cambiamenti nella memoria. Lo scopo di questo studio è stato quello di verificare tramite un follow-up a 24 ore la persistenza della diminuzione della vividezza della memoria e della sua componente emotiva e se la dimensione di questi effetti fosse correlata con la durata dell’intervento.

Metodi:

A 73 studenti universitari fu richiesto di rammentare due memorie autobiografiche negative, una con i MO (“richiamo con MO) ed una senza (“solo richiamo”). Metà dei partecipanti richiamò ogni memoria per quattro periodi di 24 s, l’altra metà per otto periodi di 24 s. La vividezza ed il carico emotivo furono auto-valutate ad un pre-test, immediatamente dopo il test e al follow-up di 24 ore.

Risultati:

In entrambi i gruppi il richiamo con MO, ma non il solo richiamo, causò una immediata diminuzione nella vividezza della memoria. Non ci fu immediata riduzione della emozionalità.

Inoltre, solo il gruppo degli “otto periodi” manifestò che il richiamo con MO provocò una diminuzione sia della vividezza del ricordo che della sua emozionalità al follow-updi 24 ore.

Limiti:

Sono state utilizzate come misurazioni solamente le auto-osservazioni.

Conclusioni:

I risultati suggeriscono che il richiamo con MO causa cambiamenti nella vividezza/emozionalità del la memoria a 24 ore, il che potrebbe spiegare parte della efficacia del trattamento EMDR. Dimostrano anche che questi effetti sono correlati alla durata dell’intervento.

******************************************************

 

The efficacy and psychophysiological correlates of dual-attention tasks in eye movement desensitization and reprocessing (EMDR).

Pubblicato in: J of Anxiety Disorders. 2011 Jan; 25(1):1-11.

Autori: Schubert, Sarah J; Lee, Christopher W; Drummond, Peter D.

ABSTRACT

Lo scopo di questo studio è stato quello di investigare i correlati psicofisiologici e l’efficacia di differenti compiti di dual-attention usati durante la terapia EMDR.

Campione:

Furono reclutati 62 partecipanti non-clinici che presentavano memorie autobiografiche negative. Questi ricevettero o una singola sessione di EMDR senza Movimenti Oculari (MO) o una sessione di EMDR con MO a velocità fissa o variabile.

Misure:

Prima del trattamento, dopo il trattamento e ad un follow-up di una settimana, furono misurate le Unità Soggettive di Disturbo (SUD – Subjective Units of Distress) per quanto concerneva la vividezza del ricordo ed il suo carico emotivo.

Risultati:

L’ EMDR con MO produsse una riduzione maggiore nella componente emotiva rispetto all’ EMDR senza MO. Quando i MO iniziarono, si notò una significativa diminuzione nella Frequenza Cardiaca (FC) e nel riflesso psicogalvanico (conduttanza dermica).

Durante i set di MO si notò un incremento nella Coerenza Cardiaca (HR variability) e nel ritmo respiratorio.

All’inizio delle sessioni si riscontò un aumento nella frequenza della Risposta d’Orientamento nei gruppi con Movimento Oculare.

Conclusioni:

I risultati indicano che la componente MO nell’ EMDR è di beneficio e si accoppia con distinti cambiamenti psicofisiologici che possono facilitare l’elaborazione di memorie negative.

******************************************************

 

Eye Movement Desensitization and Reprocessing and Slow Wave Sleep: A Putative Mechanism of Action.

Pubblicato in: Frontiers in Psychology. 2017 Nov 07.

Autori: Pagani, Marco; Amann, Benedikt L.; Landin-Romero, Ramon; Carletto, Sara.

ABSTRACT

l’ EMDR è considerato un trattamento assai efficace per il Disturbo da Stress Post-Traumatico e si è dimostrato essere un valido approccio per tutta una serie di condizioni. Ciononostante, i meccanismi di azione dell’ EMDR non sono ancora pienamente compresi. Questa è un’area di ricerca clinica e neuropsicologica alquanto fertile e parecchie ipotesi sono state proposte. Questo articolo prende in considerazione una congettura che si focalizza sulla somiglianza fra le onde delta rilevate dall’elettroencefalogramma durante il Sonno ad Onde Lente (Slow Wawe Sleep – SWS) e quelle registrate in concomitanza con la tipica stimolazione bilaterale dell’ EMDR (Movimenti Oculari-MO) o picchiettamento alternato (tapping) durante la riemersione di memorie disturnati di un evento emotivamente traumatico. Le SWS sembrano avere un ruolo chiave nella consolidazione della memoria e nella riorganizzazioni di networks funzionali tra loro distanti, così come i MO sembrano ridurre l’aspetto traumatico della memoria episodica. L’ipotesi che si basa sulla SWS potrebbe fornire una spiegazione do come funzione l’ EMDR e ciò viene discusso anche alla luce di altre teorie e scoperte neurobiologiche.

******************************************************

 

An Integrative Model for the Neural Mechanism of Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR).

Pubblicato in: Frontiers of Behavioral Neurosciences. 2016 Apr 05.

Autore: Coubard, Olivier A..

ABSTRACT

Sono trascorsi 26 anni dal primo report di fondamentale importanza in cui Francine Shapiro comunicava che la stimolazione bilaterale provocava dei cambiamenti cognitivi ed emozionali e da allora la ricerca clinica e di base ha esaminato gli effetti dell’ EMDR sei disturbi d’ansia ed in particolare sul disturbo da stress post-traumatico (DSPT). Il presente articolo intende giungere ad una migliore comprensione dei meccanismi neurali che sottostanno all’ EMDR.

Inizialmente prendo in rassegna gli aspetti procedurali del protocollo EMDR e le ipotesi teoretiche a corollario del funzionamento dell’ EMDR, dopodichè mi pronuncio sulle ragioni per cui la comunità scientifica è ancora divisa circa l’ EMDR.

Successivamente passo dalla psicologia ad un punto di vista fisiologico che possa descrivere le interazioni fra i Movimenti Oculari (MO) e le emozioni ed introduco considerazioni taoriche e strumenti tecnici usati nella ricerca sui MO pr riesaminare i meccanismi neurali dell’ EMDR.

Utilizzando un recente modello fisiologico sull’architettura neuropsicologica del controllo motorio e cognitivo, la Threshold Interval Modulation with Early Release-Rate of rIse Deviation with Early Release (TIMER-RIDER).

Quindi esploro come il controllo attentivo e la stimolazione bilaterale possano intervenire nel produrre gli effetti dell’ EMDR.

Questi effetti possono essere ottenuti tramite due processi che agiscono in parallelo:

(I) aumento del livello di attività della componente di controllo attentivo

(II) stimolazione bilaterale in qualsiasi modalità sensoriale

Entrambe producono un abbassamento della soglia di inibizione favorendo l’elaborazione della informazione disfunzionale con la conseguente riduzione dell’ansia.

Il Modello TIMER-RIDER permette predizioni quantitative sugli effetti dell’ EMDR per future ricerche sui sottostanti meccanismi fisiologici.