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La classificazione degli stili di attaccamento nei bambini.

​La prima ricercatrice che mise a punto un sistema protocollare per valutare l’attaccamento nei bambini fu la psicologa della età evolutiva Mary Ainsworth.

Di origini statunitensi, ebbe modo di trascorrere alcuni anni a Londra dove conobbe John Bowlby.

Il protocollo messo a punto dalla Ainsworth durante la sua permanenza alla John Hopkins University, universalmente conosciuto come Strange Situation, è da considerarsi come unno strumento di ricerca piuttosto che di diagnosi, il cui scopo è quello di valutare le modalità di attaccamento che emergono fra caregiver e bambino, allorquando quest’ultimo viva una situazione minacciosa (due brevi separazioni dalla madre, seguite dal ricongiungimento).

La procedura comprende otto passaggi in cui il bambino viene sottoposto sia alla separazione dalla madre che al ricongiungimanto, il tutto alla presenza di un estraneo (lo Stranger).

La procedura di assessment originale utilizzata dalla Ainsworth prevedeva i seguenti otto episodi:

  1. La Madre (o altra FdA), il Bambino, e lo Sperimentatore (30 secondi)

  2. La Madre e il Bambino (3 minuti)

  3. La Madre, il Bambino e l’Estraneo (3 minuti)

  4. L’Estraneo e il Bambino (3 minuti o meno)

  5. La Madre e il Bmbino (3 minuti)

  6. Il bambino da solo (3 minuti o meno)

  7. L’Estraneo e il bambino (3 minuti o meno)

  8. La Madre e il Bambino (3 minuti)

Per i bambini, essere separati due volte dal caregiver in un ambiente sconosciuto è una esperienza talmente stressante da innescare il comportamento d’attaccamento. Di particolare interesse (nella Strange Situation) è il comportamento che il bambino manifesta al momento del ricongiungimento: ovvero se il bambino approccia il caregiver e ne ricerca il contatto, o se cerca di evitarlo, o se si manifesta arrabbiato, o se si comporta in maniera disorganizzata. Per la classificazione dell’attaccamento, il fattore decisivo sta nel comportamento del bambino all’atto dei due ricongiungimenti con la madre.

Gli studi della Ainsworth furono replicati da altri ricercatori (Cassidy e Shaver 1999*). Inizialmente emersero tre modi principali in cui i bambini reagivano all’atto del rientro della madre.

Questi modi o Stili (pattern in inglese) sono così descritti:

Attaccamento Ansioso-evitante o di Tipo A.

Un bambino con uno stile di attaccamento Ansioso-Evitante eviterà o ignorerà la FdA (manifestando poca emozione quando questa si allontanerà o ritornerà). Egli non esplorerà più di tanto l’ambiente indipendentemente da chi sia presente.

I bambini classificati come ansioso-evitanti: (A) non esibivano disagio all’atto della separazione ed ignoravano l’adulto di riferimento all’atto del ricongiungimento (sottotipo A1) o manifestavano un misto fra approccio e mantenimento della distanza (sottotipo A2).

Ainsworth e Bell teorizzarono che il comportamento apparentemente senza increspature del bambino costituisse, in effetti, una maschera tesa a celare il disagio. Questa ipotesi venne successivamente confermata tramite gli studi che prendevano in considerazione il ritmo cardiaco dei bambini evitanti.

I bambini vengono classificati come ansiosi-evitanti quando:

“… all’atto del ricongiungimento con la madre manifestano chiari segni di evitamento, ignorandola del tutto, guardando da un’altra parte, voltandosi o allontanandosi… Se c’è un segno di saluto, questo si limita ad una occhiata furtiva o ad un sorriso stereotipato. Il bambino o non approccia la madre o lo fa in modo ‘fallimentare’, andando oltre il punto dove è, o ciò accade dopo notevole insistenza… Se tirato su, il bambino manifesta poco o per nulla un comportamento volto al mantenimento del contatto; non cerca di accoccolarsi; guarda da un’altra parte e potrebbe dimenarsi per essere messo giù.”

Dai resoconti narrativi della Ainsworth si evince che i bambini evitano il contatto con la FdA (caregiver) nella Procedura della Strange Situation, quando nella loro storia al comportamento di ricerca di attaccamento è seguito un netto rifiuto. I bisogni del bambino venivano frequentemente disattesi e il bambino finisce con il credere che la comunicazione dei propri bisogni emotivi non ha alcuna influenza sulla FdA. L’allieva della Ainsworth, Mary Main teorizzò che il comportamento evitante nella Strange Situation avrebbe dovuto essere considerato come una “strategia condizionale che permette, paradossalmente, qualsiasi prossimità possibile in condizioni di rifiuto materno”, attraverso la negazione della manifestazione dei propri bisogni di attaccamento.

Inoltre la Main ritenne che l’evitamento avesse due funzioni per un bambino la cui FdA si dimostra non responsiva nei suoi confronti. Per prima cosa il comportamento evitante permette al bambino di mantenere una distanza condizionata con il caregiver: abbastanza vicino per mantenere la protezione, ma sufficientemente distante da evitare il rifiuto. Secondariamente, i processi cognitivi che organizzano il comportamento evitante possono aiutare il bambino ad indirizzare altrove la propria attenzione, allontanandola dal desiderio frustrato di vicinanza con la FdA (evitando, quindi una situazione dai risvolti emotivi insopportabili (stress disorganizzante) che comprometterebbe il proprio controllo ed il raggiungimento anche della distanza minima accettabile.

Attaccamento sicuro o Attaccamento di Tipo B.

I bambini con questo Stile d’Attaccamento (SdA) sono visibilmente a disagio quando l’adulto di riferimento si allontana, ma sono felici all’atto del ricongiungimento. Quando in difficoltà, questi bambini cercano attivamente il conforto della madre. Nel caso questa non fosse disponibile, possono, fino ad un certo punto, essere confortati anche da altre FdA, ma preferiscono, comunque la madre. I genitori reagiscono prontamente ai bisogni del bambino (non solo quelli di accudimento).

Le ricerche indicano che i bambini con un Attaccamento Sicuro, durante lo sviluppo, risultano essere meno aggressivi dei bambini con uno stile evitante o ambivalente. Successivamente, in fase adulta, coloro che abbiano avuto un AS manifestano una maggiore autostima, ricercano di più la connessione con gli altri e sono più propensi a condividere i propri sentimenti. In caso di situazioni stressanti o contesti sociali avversi, questo SdA sembra essere un fattore di protezione per la salute. Se facciamo riferimento alla Teoria Polivagale di Porges, potremmo affermare che chi abbia avuto uno SdA Sicuro, avrà molta facilità a rientrare nella dimensione del Social Exchange una volta che ne sia uscito.

Attaccamento Ansioso-ambivalente o Attaccamento di Tipo C.

L’attaccamento C viene anche chiamato “attaccamento resistente”. Di solito, i bambini con uno stile AA sono poco propensi alla esplorazione e si dimostrano guardinghi in presenza di estranei, anche se c’è il genitore. Quando la madre si allontana il bambino manifesta spesso un notevole disagio. All’atto del ricongiungimento il bambino manifesta generalmente un atteggiamento ambivalente verso la madre. Questa strategia sembra essere una risposta nei confronti dia una FdA imprevedibile. Ne consegue la comparsa della rabbia (ambivalente resistente stile C1) o della propria incapacità a reggere (ambivalente passivo, helpless, o stile C2). Bisogna leggere questa strategia come una risposta appresa, volta a condizionare in anticipo la presenza della FdA. Le ricerche indicano che coloro che abbiano sviluppato uno SdA di tipo C, probabilmente avranno maggiori difficoltà nel gestire le relazioni affettive.